L'intento del Maestro Enzo Carnebianca , in questo evento, è stato quello di voler rappresentare una visione globale del suo lavoro attraverso le discipline delle arti da lui espletate ed applicate , in questo caso usando anche suoni,luci,musica e movimento, per dare così vita alle sue forme, ai sui simboli e alle sue immagini.
Caposcuola del suo mondo creativo surrealista visionario e simbolico, dal travolgente impatto visivo per l'unicità della sua produzione artistica, dalla caratteristica visione misteriosa onirico-ipnotico-ancestrale, il Maestro Carnebianca è noto per lo studio del "senso del tempo" ovvero "il tempo non tempo", ovvero la ricerca dell'infinito, del nesso e della relazione esistente tra la dimensione immaginaria ed onirica del tempo con la dimensione temporale dell'uomo.
La ricerca, nei suoi lavori, è volta ad annullare il senso della memoria nella gravità terrena e a replicarlo quale ritmo infinito nel tempo.
Le sue immagini varcano i confini di civiltà che furono ed di un mondo che verrà.
Le sue figure androgine, dall'aspetto alieno, sono proiettate in un mondo immaginario nel quale l'atmosfera irreale e rarefatta è di solo colore turchese, il "solturchese", che per l'autore rappresenta il vero colore dello spazio/infinito.
Spesso in coppia, sono glabre ed implumi, sono esseri non contaminati da strutture terrene, come appartenenti ad un giardino perduto. La caratteristica testa prominente-allungata significante estensione del cervello è collegata al collo il quale si estende piegandosi esasperatamente alla ricerca dell'equilibrio della figura con l'armonia del cosmo, esaltando alla fisicità la spinta che sublima l'anima. La loro presenza, la loro forma, trasmette la sensazione di esseri coscienti e sapienti dello scibile umano, di quello che è avvenuto e quello che verrà, dando l'immediata sensazione inconscia, magica e magnetica, di esseri che custodiscono i segreti delle origini e della conoscenza cosmica.
Al di là della temporalità, alla ricerca della chiave imaginaria del tempo, con le loro teste allungate si protendono verso il cielo in avvitamenti avvolgimenti vortici a spirali, come se attraverso i loro movimenti volessero trasmetterci un messaggio da non dimenticare mai, la danza sacrale primordiale della vita, ovvero riportare dall'inconscio alla nostra memoria la forma del concepimento, la spirale dell'essere, il DNA.